Amarcord

Ricordando… il programma televisivo “Carosello”

Un programma che ha rappresentato più di una generazione. “A letto dopo il Carosello” era l’immancabile frase per i bambini di quel tempo.

Il Carosello più che un programma era uno spazio pubblicitario, sicuramente meno aggressivo rispetto alle forme di pubblicità di oggi.

Ed è stato per molti bambini della generazione degli anni ’60 lo spartiacque fra la giornata dei doveri e dei compiti e il momento dello svago e dei sogni ad occhi aperti.

Quel breve programma era rappresentato dalla messa in onda di cinque comunicati pubblicitari preceduti da corti, per lo più costituti da cartoni animati.

Tutto ciò, quindi, che comportava la gioia dei più piccoli, prima di andare a letto.

Com’è nato il Carosello

Nato il 3 febbraio 1957, il programma era il frutto di un compromesso tra le dirigenze della RAI ed i rappresentanti delle maggiori imprese industriali che vedevano nel mezzo televisivo enormi potenzialità commerciali.

La RAI impose allora alle aziende di produrre pubblicità sotto forma di spettacolini o di scenette. Evitando così anche le critiche di coloro che pagavano il canone e che non apprezzavano la pubblicità in televisione.

La produzione di questi corti fu affidata all’industria cinematografica nazionale, dovendo seguire delle rigide regole.

Caratteristiche del programma

Un motivo di novità fu certamente l’introduzione dell’animazione. La presenza di Carosello ha certamente contribuito a rilanciare la scuola di animazione italiana.

Altra caratteristica fondamentale che contribuì alla fenomenale riuscita e popolarità di Carosello, furono le sue memorabili sigle, improntate all’allegria e al buonumore.

Il nostro parere

Purtroppo non abbiamo avuto modo di vedere questo programma in diretta, ma i nostri genitori e nonni ce ne hanno parlato ogni qualvolta si presentasse l’occasione. Segno che il “Carosello” ha davvero accompagnato intere generazioni.

Credo che si dovrebbe rivedere il metodo in cui fare pubblicità e chissà forse riportare il Carosello, voi cosa ne pensate?

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