Amarcord

Ricordando… la regina della TV Raffaella Carrà

Oggi, per la nostra rubrica Amarcord, vogliamo ricordare un’icona e una leggenda italiana che si è spenta lunedì pomeriggio: Raffaella Carrà.

Raffaella Maria Roberta Pelloni, ma per il mondo Raffaella Carrà è stata un simbolo per l’Italia intera. Morta a 78 anni, dopo sessant’anni di carriera televisiva e musicale.

La vita di Raffaella

Nata nel 1943 a Bologna, Raffaella Maria Roberta Pelloni approda nel mondo dello spettacolo da piccolissima.

Il cinema è nel suo DNA, infatti, nel 1960 consegue il diploma al centro sperimentale di cinematografia.

“Io, Agata e tu” con Nino Taranto e Nino Ferrer del 1969 è il primo successo televisivo per Raffaella Carrà.

Con lei nasce la showgirl in versione moderna, meno ingessata e meno “valletta” ma più protagonista allo show rispetto agli anni precedenti.

Quello degli anni Settanta è un decennio d’oro per lei: affianca Corrado in “Canzonissima”. Sarà proprio in quel programma dà scandalo mostrando l’ombelico nella sigla d’apertura “Ma che musica”.

Raffaella Carrà: una e trina

Gira “Barbara”, film distribuito solo in Sudamerica, diretta da Gino Landi in Argentina, incide brani che diventeranno presto di culto sfrenato come “Pedro” e “Ratatataplan”, ispirato nel titolo dall’omonimo film di Maurizio Nichetti.

Nel 1982 affianca di nuovo Corrado, questa volta in “Fantastico 3” insieme a Gigi Sabani e Renato Zero.

Gli anni Novanta sono anche quelli in cui il mito di Raffaella Carrà sbarca in Spagna. La romagnola conduce “Hola Raffaella”, premiato con ben tre TP de oro ovvero il Telegatto spagnolo.

Dalla fine del decennio sino all’inizio degli anni Duemila in tv troneggia “Carràmba! Che sorpresa!”, programma in cui proprio la conduttrice e gli autori organizzavano sorprese plateali a ignari spettatori del programma.

Uno show rivoluzionario, che ha cambiato talmente tanto l’immaginario collettivo da aver coniato il termine “carrambata” per identificare una sorpresa plateale e fragorosa.

Raffaella Carrà è ormai un’icona di livello planetario tanto che Tiziano Ferro le dedica “E Raffaella è mia”, canzone che porta in tutti i suoi concerti in giro per il mondo e che fa ballare milioni di fan.

La sua grande competenza e passione musicale la portano a non fermarsi mai tanto che nel 2013 la vediamo con Noemi, Piero Pelù e Riccardo Cocciante fra i coach del talent show “The Voice of Italy”.

Nel 2019 torna in tv con “A raccontare comincia tu”, programma di interviste a noti personaggi dello spettacolo.

E nel 2020 ecco una nuova consacrazione: arriva “Ballo, ballo”, film di Nacho Alvarez con le canzoni di Raffaella Carrà.

La malattia

Raffaella si è spenta alle ore 16.20 di lunedì 5 Luglio,

dopo una malattia che da qualche tempo l’aveva attaccata.

Aveva una forza inarrestabile, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza.

L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei.

Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.

Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata.

Il nostro parere

Definita “la regina della televisione italiana”, all’avanguardia, lievemente trasgressiva e considerata un’icona del mondo gay.

Riconosciuta anche per la sua semplicità rimanendo sempre fedele a sé stessa.

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