Perché si dice: “In bocca al lupo”?
Quando si vuole augurare buona fortuna, solitamente si usa: “In bocca al lupo“, ma perché si dice così? Qual è l’origine?
Sull’espressione “In bocca al lupo” ci sono tante interpretazioni. Una prima spiegazione deriva dai cacciatori che uccidevano i lupi perché ritenuti animali pericolosi per gli umani. In questo caso: “In bocca al lupo” voleva dire: “Buona caccia!“.
Correlato a questo, spesso, chi andava a cacciare il lupo si doveva avvicinare così tanto che, metaforicamente, significava “mettersi nella bocca del lupo”. A questo si rispondeva con: “Crepi il lupo“, proprio perché, essendo un animale molto feroce, ci voleva molto coraggio, bravura e fortuna e questa risposta era la rassicurazione che il cacciatore avrebbe fatto di tutto per avere la meglio sull’animale.
Un’altra interpretazione deriva dal mondo nautico. “La bocca del lupo” era la lavagna sulla quale si registravano i nomi degli uomini e delle merci che si portavano a casa. L’espressione quindi significherebbe: “Buona navigazione“.
Quante volte all’affermazione: “In bocca al lupo” avete sentito la risposta: “Grazie“, anziché: “Crepi il lupo“? Questo perché un’altra origine viene individuata ai tempi dell’origine di Roma. Romolo e Remo, infatti, vennero salvati dalla lupa. Quindi con questa espressione si augurava fortuna proprio perché l’animale era considerato la salvezza.
Espressioni simili si ritrovano in altre lingue europee, proprio a testimonianza della visione negativa che si ha di questo animale. Per esempio, in francese troviamo se précipiter dans la gueule du loup (‘precipitarsi in bocca al lupo’); in inglese: keep the wolf from the door (lett. ‘tenere il lupo lontano dalla porta’, ovvero ‘avere abbastanza denaro per sopravvivere’); in polacco: ciągnie wilka do lasu (‘la foresta attira il lupo’, che sta per ‘il male attira il male’)
Insomma va, qualsiasi sia l’interpretazione e l’origine che volete dare all’espressione: “In bocca al lupo“, una sola cosa conta: che porti fortuna!