Amarcord

Ricordando… lo scoppio della Grande Guerra

Il 28 luglio del 1914 è il giorno che diede il via alla Grande Guerra. La Prima Guerra Mondiale, che cambiò i confini geopolitici del mondo.

Il 28 luglio del 1914, un mese dopo l’assassinio a Sarajevo del suo erede al trono, l’arciduca Francesco Ferdinando, l’Austria-Ungheria attraverso un telegramma dichiara ufficialmente guerra alla Serbia.

Paese ritenuto responsabile dell’attentato pianificato dal gruppo nazionalista della “Giovane Bosnia” in collaborazione con la società segreta serba nota come “Mano Nera“.

La decisione arrivò al termine di quella che è definita “crisi di luglio”.

Nei giorni successivi all’assassinio, infatti, la Germania insistette affinché l’impero austro-ungarico attaccasse rapidamente la Serbia, offrendo la propria disponibilità a entrare nel conflitto anche nel caso di un impegno della Russia.

Ne seguirono complesse trattative che partorirono l’ultimatum consegnata alla Serbia il 23 luglio, con l’obbligo di rispondere entro le ore 18 del 25 luglio.

Questi, constatato che la replica rispondeva solo parzialmente alle dure richieste da parte austro-ungarica, comunicò immediatamente la decisione di abbandonare Belgrado con tutto il personale diplomatico.

I due giorni seguenti furono frenetici, ma ogni ulteriore tentativo di diplomazia fallì. Il 28 luglio del 1914 alle ore 12 la dichiarazione di guerra partiva in direzione Belgrado.

Era lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, che provocherà, in poco più di quattro anni, 17 milioni di morti.

Il nostro parere sulla Grande Guerra

Leggendo il numero di morti ci rendiamo conto della sua gravità e cominciamo veramente a pensare: cosa sia la guerra? Essa non migliora niente.

Tuttavia ci domandiamo come sarebbe stato un mondo senza guerre, come sarebbe stato l’uomo oggi. Anche se, forse dobbiamo ritenere la guerra l’unica alternativa in determinati casi in cui è stata essenziale.

Sicuramente dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno perso la vita per creare un’esistenza migliore, per creare l’uomo “libero”.

Ci chiediamo per quali motivi il dialogo non è stato sufficiente per creare un mondo migliore.

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