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Perché si dice: “Grazie mille”?

Quante volte avete detto “Grazie mille“? Noi un’infinità di volte! Ma sapete qual è l’origine di questa espressione? Scopriamolo insieme.

Il collegamento immediato è alla spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, ma diciamo subito che non c’entra nulla con l’espressione “Grazie mille“, utilizzata come segno di ringraziamento estremo verso qualcuno.

La parola “mille” è un numerale indeclinato utilizzato in italiano per indicare una cifra importante, una grande quantità. Già ai tempi di Catullo era utilizzato: “Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum“, traduzione: “Dammi mille baci, e quindi cento, poi dammene altri mille, e quindi cento, quindi mille continui, e quindi cento“.

In letteratura, dall’800, fu Giovanni Pascoli ad utilizzare la parola “mille”: “Diceano i grilli grazie mille in coro“. Oggi si usa ancora questa espressione e, anche se adesso “mille” può sembrare un numero piccolo, tradizionalmente è una cifra elevata.

Utilizzando “Grazie” accanto a “mille” si vuole indicare la quantità di volte che si intende essere riconoscenti a qualcuno ma non materialmente 1000 volte ma, in questo caso, si intende una cifra indefinita. Beh, quindi, cari lettori anche noi vogliamo dirvi… Grazie mille per continuare a leggerci e rendere possibile tutto questo!

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