Perché si dice: “Seminare zizzania”?

Il nostro viaggio alla scoperta delle espressioni più usate quotidianamente continua come ogni settimana. Questa volta vi spieghiamo perché si dice “Seminare zizzania“. Qual è l’origine?

Nello specifico, questo modo di dire si usa come sinonimo di “mettere in discordia qualcuno“, “creare inimicizie e tensioni tra le persone“. L’origine risale ad una parabola che si trova sul Vangelo di Matteo (13, 24-30) che racconta di un uomo (che simboleggia il male) che, per andare contro un suo nemico, “seminò zizzania” nel suo campo di grano. Alla fine, però, l’uomo la lasciò crescere ma, al momento della raccolta, ordinò ai mietitori di bruciarla, portando solo il frumento nel granaio.

Ma cosa è la “zizzania”? Si tratta di una pianta erbacea simile al frumento: Lolium temulentum, meglio detto “loglio cattivo“, che nasce nei campi coltivati, confondendosi fra i cereali. Questa, però, danneggia le coltivazioni perché produce una farina tossica che causa vertigini, vomito, emicrania e oscuramento della vista se viene ingerita. Da qui l’espressione “Seminare zizzania” intendendo “creare ostilità tra le persone“.

Qui di seguito la parabola evangelica:

“Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania.

Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: ‘Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?’ Ed egli rispose loro: ‘Un nemico ha fatto questo’. E i servi gli dissero: ‘Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?’.

‘No’, rispose, ‘perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura’. Poi aggiunge: ‘Al momento della mietitura dirò ai mietitori di cogliere prima la zizzania e di legarla in fastelli per bruciarla; il grano, invece, dovranno riporlo nel mio granaio’ “.