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Perché si dice: “Essere giù di corda”?

Essere giù di corda” è un’espressione utilizzata tantissimo nella quotidianità per indicare qualcuno che non è proprio al massimo delle sue forze. Perché si dice così? Scopriamolo insieme.

La locuzione vuol dire letteralmente che, per qualsiasi ragione, un soggetto non è nelle migliori condizioni mentali o morali, in soldoni… è triste, abbattuto, senza voglia di agire o reagire. Si usa, in alternativa, anche “Essere giù di giri“, ma è più raro.

Nello specifico, a volte, si dice proprio “Essere giù di corda” ma qual è la sua origine? La corda è quella che serve a caricare gli orologi a contrappeso e, quando l’oggetto è scarico, sia l’orologio che la corda che lo regge stanno in basso e, per riportarlo di nuovo in funzione, bisogna “tirare su” la corda… un po’ come si fa con un amico quando non è in forma e si vuole incoraggiare a affrontare le avversità tirandolo su di morale!

Un’altra interpretazione, magari meno nota, vuole che l’espressione derivi dalle antiche messe che erano celebrate in latino. Oggi si dice: “In alto i cuori“, mentre un tempo il prete esclamava con estrema gioia “Sursum corda“. Questo, poi, negli anni è stato tradotto male ed è diventato “Su di corda“, per contrapporlo a coloro che, invece, non lo erano affatto. Quindi, nel linguaggio abituale, si usa come una forma di incoraggiamento, come a dire: “Su col morale!“.

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