Ricordando… Luis Sepúlveda, l’autore che ci ha insegnato a volare

Oggi abbiamo ritenuto opportuno ricordare il grande autore Luis Sepúlveda, scomparso lo scorso 16 aprile, vittima del Coronavirus.

Una vita da romanzo fatta di grandi viaggi, di grandi battaglie e di libri amatissimi, quella di Luis Sepúlveda Calfucura, nato a Ovalle, Cile, il 4 ottobre 1949.

Autore di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e di molte altre opere, Sepúlveda non era solo uno scrittore ma anche un giornalista, sceneggiatore, regista e attivista cileno, che ha unito la lotta contro la dittatura alle campagne ambientaliste e alla difesa della natura.

Lo scrittore, colpito dal Coronavirus, era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo fino allo scorso 16 aprile, quando si è spento. Sepúlveda aveva da poco festeggiato i settant’anni a Milano con gli amici di Guanda, la sua casa editrice italiana.

La moglie e poetessa Carmen Yáñez, suo grande amore, la donna persa durante gli anni del regime e poi ritrovata, quando l’emergenza sanitaria in atto sarà finita, lo riporterà sulle coste cilene del Pacifico per disperderne le ceneri nelle acque gelide dell’oceano. Le stesse che osservava ogni mattina Juan Belmonte, il personaggio a cui nei romanzi aveva affidato la sua memoria e il suo passato.

Portici di Carta lancia #libreriepersepulveda, un’iniziativa rivolta alle librerie in ricordo di Luis Sepúlveda, chiedendo ai librai di attuare delle iniziative in modo tale da ricordarlo e celebrarlo come merita. Tutto questo utilizzando l’hashtag sui social media oppure, laddove possibile, organizzando incontri direttamente in libreria.

Anche noi di All you need is blog vogliamo ricordarlo con questo video, pubblicato dal canale YouTube de La Repubblica, che raccoglie le sue frasi più celebri.

Il nostro parere

Luis Sepúlveda ci ha insegnato a volare e combattere per la verità e per la solidarietà. Continuare a leggere e essere cittadini responsabili sono i modi migliori per ricordarlo. Una grande personalità a 360° che merita, senza ombra di dubbio, di non essere dimenticata dai posteri.