Amarcord

Ricordando… la Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei rifiuti

Oggi 14 ottobre è la Giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti promossa da Gaia, Global Alliance fon Incinerator Alternatives.

La Giornata mondiale suddetta è promossa da Gaia, impegnata a sollecitare i governi di tutto il mondo ad impegnarsi formalmente ad adottare una strategia Rifiuti Zero.

Questo sistema di gestione dei rifiuti si basa sulla riduzione, riutilizzo e riciclaggio e non sull’incenerimento e sullo smaltimento in discarica: i vantaggi sarebbero un minor inquinamento, dovuto alle emissioni di gas serra nell’atmosfera, e diminuzione dei costi a dispetto degli impianti di incenerimento.

La situazione nel mondo

Al mondo si producono 1.3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi ogni anno. Un numero enorme, data la nostra limitata capacità di recupero e riciclo di questi materiali. La produzione dei rifiuti sta aumentando progressivamente e sempre più spesso rappresenta un problema sociale ed ambientale, perché la gestione dei rifiuti solidi, soprattutto nei Paesi cosiddetti del “Secondo e Terzo Mondo” è un vero e proprio problema.

In Paesi come l’India o le periferie del Sud America si accatastano infatti ai lati delle strade e spesso vengono bruciati in modo illegale, con conseguente rilascio nell’ambiente di sostanze tossiche e inquinanti, che non solo contaminano l’aria, ma giungono anche alle falde acquifere con gravissimi danni per l’ambiente. In Europa i dati sono meno allarmanti, ma diversi milioni di tonnellate di rifiuti sono ancora destinati alla discarica e agli inceneritori.

Inceneritori e termovalorizzatori

Ma vediamo quanto è dannoso l’incenerimento dei rifiuti. Per quanto riguarda gli inceneritori e i termovalorizzatori, anche se usati erroneamente come sinonimi, non sono la stessa cosa: i primi sono impianti che bruciano i rifiuti e basta, mentre i secondi sono impianti che bruciano i rifiuti per produrre energia. Gli impianti che bruciano rifiuti in Italia sono circa 40, tutti termovalorizzatori, per lo più collocati al Nord.

Questi giganteschi macchinari hanno parametri di inquinamento relativamente bassi, ma non sono a impatto zero, perché resta il problema degli scarti, in particolare ceneri e fumi. Inoltre, recenti analisi epidemiologiche condotte intorno agli impianti più moderni non hanno evidenziato un aumento di patologie, rimane però il problema della combustione che produce CO2 e contribuisce in maniera importante all’effetto serra.

Per risolvere la crisi dei rifiuti, per prima cosa, bisogna pensare a strategie di prevenzione e riduzione dei rifiuti, all’eliminazione delle sostanze chimiche e potenzialmente tossiche negli imballaggi, alla separazione dei rifiuti, al compostaggio e non da ultimo alla responsabilizzazione dei produttori. L’unico modo per valorizzare davvero i rifiuti è l’economia circolare con il riuso e il riciclo dei materiali.

Il nostro parere

Quello che manca è una coscienza civica forte, quindi tutti insieme possiamo cambiare in meglio il nostro futuro facendo la differenza. Perciò ogni giorno cerchiamo di fare la scelta giusta.

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