Amarcord

Ricordando… l’uscita al cinema de “Il mago di Oz”

Oggi torniamo al 1939 per celebrare l’uscita cinematografica di un grande classico “Il mago di Oz”, trasposizione dell’omonimo romanzo.

Il 12 agosto 1939, esattamente 81 anni fa, usciva al cinema “Il mago di Oz”, un film cult che ha influenzato più di una generazione. Ispirato al primo libro della saga di L. Frank Baum, la pellicola è stata diretta da Victor Fleming, ma non si tratta dell’unica ispirata al romanzo per ragazzi.

Prima del 1939, infatti, esistevano tre precedenti versioni cinematografiche ma questa è destinata a rimanere la trasposizione più celebre del romanzo di Baum, premiata con due Oscar per la colonna sonora e la migliore canzone, l’intramontabile Over the Rainbow di Harold Arlen.

Per la parte di Dorothy la produzione pensò a Shirley Temple e a Judy Garland, poiché era necessario scritturare una ragazza molto giovane che avesse però già una buona esperienza nel mondo del cinema. La scelta ricadde, infine, su Judy Garland, dotata inoltre di una voce strepitosa. La proposta si rivelò azzeccata e l’interpretazione della Garland fu apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, vincendo anche un premio Oscar.

Curiosità sul film

Una delle curiosità del film è il fatto che sia girato sia in bianco e nero che a colori. La prima e l’ultima parte, infatti, sono in bianco e nero mentre quella centrale, grazie al technicolor, è a colori. Inoltre il regista Victor Fleming non ha girato tutte le scene: di quelle finali si è occupato King Vidor, che ha sostituito Fleming impegnato nelle riprese di un altro grande classico, “Via col vento”.

“Il mago di Oz” fu un successo planetario: pensate che le scarpette rosse di Dorothy sono state vendute all’asta per 165mila dollari e un paio è conservato al museo Smithsonian di New York.

Il momento cruciale, in cui la storia si snoda verso orizzonti ultraterreni, è simbolicamente preannunciata dalla canzone Somewhere Over the Rainbow. È proprio qui che avviene la svolta dell’intera trama e, tramite l’espediente del tornado, la ragazza si ritrova in una nuova realtà. Il popolo dei Mastichini, piccoli folletti, bolle di sapone che si tramutano in streghe buone, La Lega della Ninnananna, La Lega dei Lecca-lecca, spaventapasseri ambiziosi alla ricerca di un cervello, Leoni intimiditi desiderosi del proprio coraggio, Uomini di latta sdegnati per non aver un cuore e streghe volanti.

Tutto questo è il Mago di Oz, cioè la ricerca di un presunto Mago sulla scia dorata di un cammino impervio, che regala agli avventurieri imprevisti di ogni sorta. La storia si snoda tra ritornelli martellanti che aumentano il ritmo del racconto e un cammino immaginario e personale effettuato dalla piccola Dorothy, verso la consapevolezza della realtà.

Il nostro parere

Uno, due e tre… i battiti dei tacchi delle scarpette color rosso rubino, che chiudono una storia perfetta, una storia il cui inizio e la cui fine si somigliano, ma al cui interno risiede una metamorfosi e un’evoluzione verso ciò di cui più abbiamo bisogno: la Felicità.

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